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Lisistrata
Di Aristofane
Adattamento: Roberta Sandias
Regia: Maurizio Azzurro
Scene: Francesco Felaco
Con: Valentina Elia, Giulia Navarra, Paola Maddalena, Nuvoletta Lucarelli, Attilia Maurano,Giorgia Maria D’Isa, Francesca Romana Satolli, Simona Barbarulo, Maria Cristina D’Orso, Sabrina Nastri, Allegra Maria Azzurro, Viola Santoro, Pasquale D’Orso,Gennaro Di Colandrea, Marcello Manzella, Antonio Elia, Manuel Di Martino, Peppe Romano,Ivan Graziani, Maurizio Azzurro, Daniele Lizambri
“Dei vostri uomini che sono lontani in guerra non avete desiderio? So bene che ad ognuna di voi il suo uomo è lontano”
Questa divertente commedia del greco Aristofane, tratta con ironia un tema attuale e scottante: la posizione delle donne rispetto alla guerra ed il desiderio della pace. Questo testo è considerato il primo testo della cultura occidentale che affronti il problema dell’emarginazione femminile. Argomenti, tuttavia, che vengono trattati dall’autore in chiave ironica e divertente. Il titolo della commedia deriva dal nome dell’eroina protagonista, Lisistrata ovvero: “colei che scioglie gli eserciti”. La vicenda è nota: l’ateniese Lisistrata, per mettere fine alla lunga guerra del Peloponneso che travaglia la Grecia, convince tutte le donne elleniche a uno sciopero dell’amore, di carattere ricattatorio; in appoggio a questo sciopero fa occupare dalle concittadine l’Acropoli, ove era conservato il tesoro della lega di Delo. Di fronte a un ricatto del genere, gli uomini della Grecia non possono che cedere.
Il gran numero di attori in scena, fa sì che la commedia si sviluppi tra schermaglie divertenti e conflitti appassionanti, che vedono contrapposti uomini e donne, azioni sceniche di grande impatto, colpi di scena e momenti poetici.
L’allestimento celebra una civiltà contadina mediterranea, come testimoniano i costumi sulle tonalità del bianco. Non ci sono né un tempo, né un luogo definiti. Ma è stato scelto il mondo contadino proprio perché rappresenta la fine del nomadismo e l’inizio della civiltà, e pone la donna al centro della tematica. Si dice infatti che l’uomo abbia inventato la guerra e la donna la coltivazione, per questo c’è anche un riferimento alla Gran Madre come fertilità