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Gli Ebrei di Schindler
CHI SALVA UN ESSERE UMANO SALVA L’UMANITÀ
Adattamento: Roberta Sandias
Regia: Maurizio Azzurro
Costumi: Maria Pennacchio
Scene: Martina Pocciola
Con: Giuseppe Romano, Antonio Vitale, Gennaro di Colandrea, Chiara Cianciola, Manuela Pelliccia
Che cosa significava finire nella “lista di Schindler”? Chi era in realtà Oskar Schindler, giovane industriale tedesco cattolico e corteggiatore di belle donne? Basandosi anche sulle testimonianze di quanti lo conobbero, Keneally ricostruisce la vita straordinaria di questo personaggio ambiguo e contraddittorio. Ritenuto da molti un collaborazionista, Schindler sottrasse uomini, donne e bambini ebrei allo sterminio nazista, trasferendoli dai lager ai suoi campi di lavoro in Polonia e in Cecoslovacchia, dove si produceva materiale bellico. Così, fornendo armi al governo tedesco e versando enormi somme di denaro, Schindler salvò migliaia di persone. A guerra finita esaurì completamente il suo patrimonio, ma riuscì a salvare più di mille ebrei e a lui andrà per sempre la loro riconoscenza e quella dei loro discendenti. Lo spettacolo intende essere una testimonianza del genocidio perpetrato dai nazisti da affidare alle generazioni future ed un omaggio alla figura di Oskar Schindler, che da volgare approfittatore si trasforma in eroico salvatore di ebrei senza trarne alcun vantaggio e a rischio personale.
Il percorso morale di Schindler, è additato ad esempio ed implicitamente confrontato con quanti (potenti ed influenti più di lui), pur avendo la possibilità di fare qualcosa, assistettero passivi alla tragedia dello sterminio.
Tuttavia, alla storia di un gruppo ristretto di ebrei che è riuscito a sopravvivere al massacro si contrappone al doloroso destino di un vero e proprio genocidio da non dimenticare, un momento terribile di assenza di coscienza da parte della maggioranza dell’umanità.